lunedì 31 dicembre 2012

E crescendo impari...

Crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose.
Non è quella che si insegue a vent' anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi.
La felicità non è quella che affanosamente si insegue credendo che l' amore sia  tutto o niente; non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari.
La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità è fatta di cose minime ma preziose. 
E impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le noti di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall' inverno, e che sederti a leggere all' ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l' amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze, ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli  attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami.
E impari che c' è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingstone.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
 
 
Fabio Volo - Il Volo del mattino.
 
 
 
San Silvestro 2013...
tra pentole e fornelli, una cenetta a lume di candela ed un augurio a tutti quanti per un Anno Nuovo che sia migliore e ricco di gioia!
 
 

domenica 23 dicembre 2012

Caro Babbo Natale...

Caro Babbo Natale...
ormai sono anni che so che non esisti, ma ringrazio i miei genitori che hanno mantenuto il più possibile questa illusione, facendomi passare dei meravigliosi Natali, forse i più belli, perchè le Feste viste da un bambino, con la spensieratezza, la gioia e la felicità più incondizionata non tornano più...
Quando cresci e cominci a vedere il Natale con gli occhi dei grandi, bhè...quella magia svanisce e spesso tutto si riduce ad una corsa frenetica all' ultimo regalo, ad organizzare cene e pranzi cercando di mettere d' accordo tutti i parenti e amici, sperando che nessuno si offenda ed altre mille piccole incombenze che tutti conosciamo bene...
A parte questo nel mio cuore Natale è sempre Natale e per fortuna ho la mia dolce metà, ho la mia mamma, ho il mio papà, ho i miei zietti...tutte persone a me care con le quali cerco sempre di estrapolare il più possibile il significato Natalizio vero....il resto è storia!
L' anno che è trascorso, dovendo fare un bilancio, posso dire che è passato abbastanza sereno (fra qualche arrabbiatura, sciagura ed inconveniente, ma mi stupirei se non ci fossero!!!).
Non ho beni materiali da chiederti caro Babbo Natale e non ho desideri insospesi (a parte un piccolo "Simoncino" o una piccola "Marziettina"!), ma un dono spirituale lo vorrei tanto, per me e per tutte le persone care che mi circondano, qualcosa che troppo spesso si dà per scontato...la salute!
Vorrei un' assicurazione sulla salute che garantisca benessere a vita, questo è il desiderio irrealizzabile, ma pieno di speranza di una bimba, non di una donna!
Per quel che vale mi impegnerò nel prossimo anno ad essere più paziente e ad imparare a contare fino a dieci quando mi arrabbio :-)
A non alzare la voce, soprattutto con la mia dolce metà a cui devo tantissimo e molto di più, e che se a volte è irascibile o nel suo mondo ha i suoi buoni motivi, che spesso e volentieri dimentico...
Per l' umanità vorrei che tu cancelassi dalle menti umane la stupidità, l' arroganza e l' intolleranza...credo che si starebbe un pò meglio e le cose potrebbero migliorare!
Adesso vedi tu quello che puoi fare (ma mi raccomando...metticela tutta!).
Per il momento ti ringrazio, ti abbraccio forte forte e ti dò una tiratina di barba...
Ah...un saluto alle renne!!!
 
BUON NATALE 2012 A TUTTI!
 

martedì 11 dicembre 2012

Preso in castagna!

Eccomi di nuovo qui...con una stanchezza bestiale...Sarà che è martedi (che trovo sempre più stancante del lunedì), sarà che ho avuto una giornata "full immersion", saranno le due ore trascorse in sella a passo di jump, tornanti e salite infinite... Ultimamente ho avuto qualche "intoppo", ma ammetto anche che con l' arrivo del freddo mi sono un pò impigrita (ovvero impoltronita!!!) e (ahimè) questo che considero il mio angolino del relax non ha avuto più le dovute attenzioni...quindi cercherò di rimediare! 
Ho deciso di concedermi una dolce pausa per ritemperare cuore e mente, postando una ricetta che definirei come la mia ultima riuscita, soffice, rustica, creazione di cui vado oltremodo fiera!
Ho preso ispirazione un pò da alcune ricette del web, un pò dal mio "estro culinario", ma soprattutto dalla farina che mi è stata regalata qualche giorno fa dalla mia fruttivendola di fiducia.
Il gusto è particolare, delicato e non invadente, l' incontro con i pinoli è sfizioso e poi dovrebbe rimanere soffice anche dopo giorni...
Dico dovrebbe perchè stamattina mi sono svegliata con una gran voglia di torta e caffelatte, ma...del mio dolce neanche l' ombra!!!
Se non era per quei pinoli trovati sul tappetto in sala...il mio "caro amoroso fidanzatino" avrebbe negato fino all' ultima briciola!!!
Che dire...più che dalle foto traete conclusione dall' accaduto!
Affrettatevi a mettervi ai fornelli: è buonissima :-)

Ma prima della ricetta parliamo un attimo di loro...le CASTAGNE!
Tra i più gustosi frutti autunnali (infatti sono reperibili nel periodo settembre-dicembre), sono un alimento molto nutriente e decisamente versatile.
Anche se comunemente si pensa che esse siano il frutto del castagno, è più corretto specificare che le castagne costituiscono il seme dell' albero, mentre il frutto vero e proprio è rappresentato dal riccio che le contiene.
La loro maturazione differisce anche dalla varietà e dalla zona di produzione. Cadono spontaneamente quando sono mature, pronte per essere raccolte e gustate!
Da tener presente che è un prodotto tipico dell' Europa meridionale, infatti il suo albero cresceva prevalentemente in questa zona ed è estremamente longevo.
E' un frutto abbastanza atipico, ricco di carboidrati complessi (amidi, simili a quelli di pasta e pane) e proteine.
Sono inoltre un' ottima fonte di vitamine molto importanti (quali C e B) e sali minerali (tra cui calcio, magnesio e potassio). Sono ricchissime anche di amminoaicidi essenziali.
Dal punto di vista calorico, 100 grammi di castagne (considerando solo la parte edibile) contengono oltre 200 calorie.
Direi che sono un prodotto alimentare bilanciato e sano.
Soprattutto per chi come me pratica molto sport...sono un alimento particolarmente adatto, visto che favoriscono il lavoro dei muscoli e stimolano la circolazione sanguigna.
Le definirei un ottimo alleato della salute che si combina con il buon gusto :-)
Sono moltissime le varietà e hanno una forma particolare, simile ad una pera di piccole dimensioni e piuttosto schiacciata. La buccia è di un bel marrone intenso, ma il colore, la forma e la dimensione si differenziano comunque in base alla varietà. Tra i più saporiti e noti, citiamo i marroni, che si riconoscono principalmente dalla dimensione .
Le castagne si prestano molto bene alla preparazione di dolci ma anche di ricette salate.
Possono essere consumate cotte oppure crude (in quest' ultimo caso mangiandole si avverte la presenza di acqua/succo durante la masticazione).
Tra le cotture le più classiche sono la bollitura in acqua oppure nel latte e la cottura arrosto. In questo secondo caso il guscio delle castagne va inciso con un taglio lungo 2-3 cm prima della cottura, per evitare che possano scoppiare mentre le si cucina :-)
Per arrostire le castagne si può utilizzare l' apposita padella forata, cuocendole sul fornello o sul fuoco a legna, oppure una teglia da inserire nel forno.
Nel primo caso rimarranno più morbide e cremose, viceversa ugualmente morbide ma meno farinose...anzi saranno abbastanza sode.
Nonostante la loro stagionalità possono essere reperibili tutto l' anno, grazie ai differenti metodi di conservazione, quali: l' essicazione del frutto intero, la bollitura (sottovuoto), la macinazione del frutto essicato da cui si ottiene la farina.
Pensare che in tempo di guerra e di carestie le persone sopravvivevano anche grazie al consumo di questo alimento. Da qui l' appellativo di "pane d' albero" : quante famiglie sono state sfamate e per quante generazioni. L' unica risorsa spesso era costituita da questo alimento che il poeta Attilo Bertolucci definisce il "frutto paziente".
Oggi rappresentano un ingrediente capace di insaporire zuppe e minestre, possono fungere da ripieno per raffinati piatti a base di carni bianche (pollo, faraona, tacchino) e, infine, è possibile farne uso per impreziosire molto dolci, pensiamo allo squisito Mont Blanc, ma anche alle molte torte, alle crostate, ai biscotti e alle mousse!
 
Vi vedo che siete lì che fremete, in attesa della ricettina della mia torta!
Quindi...bando alle ciance e per chi la volesse provare siete ancora in tempo :-)

 
TORTA SOFFICE ALLA FARINA DI CASTAGNE

Ingredienti

100 gr di farina
200 gr di farina di castagne
1 bustina di lievito vanigliato per dolci
120 gr di zucchero di canna
160 gr di burro
1 bicchiere pieno di latte
1 cucchiaio abbondante di miele di castagno
5 uova
1 bustina di pinoli
 
 
Procedimento

Fare sciogliere il burro a temperatura ambiente, lavorarlo in una ciotola con i 5 tuorli di uovo e lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Setacciare la farina bianca e quella di castagne, quindi aggiungerle all' impasto. Lavorare per qualche minuto prima di incorporare il miele, versando poco alla volta anche il latte.
Montare i bianchi d' uovo a neve insieme al lievito, quindi amalgamare il tutto delicatamente con movimenti leggeri dal basso verso l' alto.
 

Versare il composto in una teglia imburrata e infarinata, dopodichè aggiungere i pinoli sulla superficie.
 
 
Infornare a forno già preriscaldato a 180° per 45/50  minuti circa.
 
 

Più che delle foto fidatevi della mia parola e di quel ladruncolo del mio ragazzo: è buonissima, da provare!
 
 
Lo sapevate che...
Prendere in castagna, vale a dire in errore.
La locuzione originaria era "prendere in marrone" perchè marrone, dal latino medievale 'marro, marronis', significa errore. Il popolo, però, ha confuso il marrone-errore con il marrone frutto del castagno e ha detto "prendere in castagna". Con il trascorrere del tempo la versione popolare ha prevalso su quella dotta  e si è afferemata, appunto, l' espressione "prendere in castagna".